Le cappe a flusso laminare sono cappe progettate e realizzate per lo specifico utilizzo in ambito biologico per la protezione dell’operatore e dell’ambiente circostante da parte di eventuali agenti biologici.
Le cappe a flusso laminare eliminano inoltre la possibilità che avvengano contaminazioni crociate, consentendo al proprio interno condizioni di sterilità.
Le cappe a flusso laminare si dividono in specifiche categorie in funzione dello specifico utilizzo delle stesse.

Nel 1962 venne proposto il concetto di flusso d'aria unidirezionale o flusso laminare, ottenuto dalla combinazione di un filtro assoluto (HEPA) con una massa d'aria che lo attraversa alla velocità costante di di 0,45 m/sec. (+/- 20%).
Il flusso laminare è un flusso d'aria unidirezionale formato da filetti d'aria sterili paralleli che si muovono alla medesima velocità in tutti i punti, così da creare una corrente d'aria omogenea senza turbolenze. In un ambiente sterile così ottenuto ogni contaminante libero nella zona di lavoro viene trascinato lontano da un fronte di aria sterile. Il flusso d'aria viene filtrato da un filtro HEPA.
I filtri HEPA (High Efficiency Particulate Air) sono costituiti da un sottile foglio di emulsione di fibre di vetro submicroniche, pieghettato e montato in un telaio di alluminio o di legno. Il filtro ha un'efficienza nominale del 99,999% su particelle da 0,3 mm di diametro (penetrazione 0,001%) al test DOP. In realtà l'efficienza è superiore perché l'aria, attraversando il filtro in un solo senso, lo carica elettrostaticamente.
Una delle applicazioni più diffuse del flusso laminare e dei filtri HEPA sono le cappe sterili a flusso laminare orizzontale e verticale. Nel primo caso l'aria sterile si muove in modo laminare parallelamente al piano di lavoro mantenendo sterile o depolverizzata la zona di lavoro. Nel secondo caso, l'aria che fuoriesce dal filtro assoluto si muove perpendicolarmente al piano.